Omicidio Vassallo, oggi interrogatori per ex carabiniere e pentito
Omicidio Vassallo, altra giornata di interrogatori in carcere per i coinvolti nell’inchiesta della Dda di Salerno: l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi potrebbe decidere di avvalersi del diritto di non rispondere, mentre Romolo Ridosso, pentito di Scafati assistito dall’avvocato Michele Avino, potrebbe fornire la sua versione dei fatti. Ridosso, ex collaboratore di giustizia ha sempre presentato racconti contraddittori e, insieme al figlio Salvatore, ha cercato di allontanarsi da quel contesto. È Antonella Mosca, la sua compagna, a fornire agli inquirenti, nel corso degli anni, una versione dei fatti che in parte coincide con quella del suo compagno di carcere, Eugenio D’Atri. Quest’ultimo è detenuto in un’altra regione per associazione a delinquere di tipo camorristico e per un omicidio avvenuto nella zona di Somma Vesuviana. Insieme, raccontano i dettagli di quei giorni, sia quelli precedenti all’omicidio che quelli successivi. Dopo l’omicidio di Vassallo, Romolo Ridosso viveva nel timore. La sua compagna, Antonella Mosca, ha confermato questa paura. Ridosso temeva che, essendo a conoscenza dei fatti, potesse essere eliminato anche lui. Ogni volta che riceveva una chiamata da Cioffi o dal «maggiore» (Cagnazzo, che in quel periodo ricopriva quel grado), si sentiva in ansia. Tanto che si raccomandava con Antonella dicendo: «Hai capito con chi devo incontrarmi? Se non torno entro sei ore, avvisa i miei figli». Secondo la Mosca, i legami tra Ridosso e i due carabinieri erano molto stretti, non solo per la gestione condivisa di un distributore di benzina, ma anche per il rapporto di «muta assistenza» che Cioffi e Cagnazzo offrivano allo scafatese, come riportato dal gip. Cagnazzo era attivamente coinvolto nella creazione di una rete di distributori organizzata da Cioffi, collaborando con un amico commercialista di Caserta, che fungeva da amministratore giudiziario per 130 impianti a marchio «Ewa». Secondo Mosca, Cagnazzo si era dedicato personalmente a garantire che il suo compagno potesse gestire almeno tre di questi impianti.